Le 48 ore più burocratiche della storia: ufficio di Mary per ottenere un pass temporaneo, ufficio di Tom che mi spiega come funzionano le stampanti e mi mostra il mio ufficio in comune con altri ragazzi, primo meeting con il relatore di tesi, un sacco di carte da firmare, un sacco di nomi e facce da ricordare, numeri da scrivere su pezzi di carta che finiranno in tasca, ognuno mi da il suo biglietto da visita.
Se non hai il tesserino non vai da nessuna parte, potresti anche rimanere chiuso dentro ad una stanza e non poter uscire, me ne danno uno bianco con una scritta rossa enorme: MIT ACCESS CARD e mi dicono di fare attenzione perché aprirà un sacco di porte. Esiste un corpo di polizia del MIT, hanno macchine nere con bande bianche e la scritta MIT POLICE, sono ovunque come la polizia segreta in guerra.
Passate le 2 del pomeriggio, arriva la fame. Il classico paninaro in strada attira molti clienti. Da noi di solito devi avvicinarti al bancone e dire cosa vuoi, qui invece due ragazzi con due iPhone ti abbordano e raccolgono ordinazioni, ti chiedono il nome e ti inseriscono nel database per le prossime volte che vorrai un panino & bibita. Pago 5$, dopo circa 30 secondi dal camioncino qualcuno grida il mio nome: panino pronto, l'ordinazione è passata dall'iphone ad uno schermo piatto dentro al camioncino, dove una ragazza sta cucinando.
Mi serve un cuscino, qualcosa per la cena. Compro una ricaricabile americana con AT&T, e mi sento finalmente inserito nella società. Gli autobus e il TECH-shuttle che gira per Cambridge sono completamente gratuiti per quelli del MIT, basta mostrare il tesserino. Io ho solo una lettera piegata nella tasca del giubbotto: 'Filippo lavora per noi. Presto riceverà un pass permanente, per favore non fategli pagare nulla. Per qualsiasi chiarimento il numero è in fondo a questo foglio'. Chi mai chiamerà il numero per protestare? Al meeting per l'orientamento conosco un belga, due tedeschi, due ragazze portoghesi, un taiwanese, uno svizzero, una tedesca dagli occhi a mandorla e tanti tanti asiatici. Anche chi presiede il meeting è una ragazza giapponese, il mio contatto da visitor. Non fa una grinza.
Ora di cena, snack bar, mi siedo sui divanetti. Davanti a me passano due ragazze con degli sci in spalla, tuta da neve addosso. C'è pure la pista da sci al MIT? Tutto è enorme, perché accontentarsi quando puoi avere di più? Tornando passo davanti alla palestra, gratis per gli studenti, firmo tre fogli e mi danno l'accesso. Mi ricorda l'Acquario dell'IST a Lisbona, decine di persone che corrono e fanno esercizi sui due piani di un edificio enorme fatto solo di vetri.
E visto che il 60% delle persone viene dall'asia, un origami sapranno pur farlo.. si spera.
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